Quale consulenza ti serve davvero?

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Articolo a cura di Luca Lupotto, consulente patrimoniale ALFA SCF.

L’area di approfondimento sulla pianificazione, nell’ambito del sito www.alfaconsulenza.it, propone articoli di ampio spettro con l’obiettivo di introdurre idee e spunti su life planning e investimento consapevole. L’elenco completo è presente qui.

…Mi attendo un rendimento del 5% annuo…Questa azione paga dividendi del 3%, oggi è un buy dopo che ieri è scesa del 4%…Commissioni di gestione del 2%…Max drawdown del 6%, con volatilità limitata…

Questo articolo non tratta di numeri. Si sofferma sulle diverse esigenze di consulenza finanziaria che esistono.

Ammettiamolo, quando pensiamo alla consulenza finanziaria, il pensiero va subito a rendimenti e oscillazioni di prezzi, qualche volta ai rischi e ai costi, molto più raramente all’impostazione di una pianificazione finanziaria che guidi le scelte di investimento.

Gli aspetti numerici stanno alla base di tali scelte, ma ciò deve essere preceduto dalla capacità, in prima persona o con il supporto di una figura professionale, di interpretare questi numeri e confrontarli con le proprie caratteristiche ed esigenze.

Quindi, prima di farci attirare dalla più recente “opportunità finanziaria”, prima ancora di conoscere chi sono i diversi interlocutori finanziari e scegliere un eventuale “consulente”, domandiamoci quali sono le nostre esigenze e di quale tipo di assistenza abbiamo bisogno.

Con una modalità non usuale, nelle due liste che seguono ho categorizzato le principali esigenze che ognuno di noi può avere in ambito finanziario secondo il tipo di consulenza che potrebbe soddisfarle.

Esigenze di finanza personale (consulenza generica): 

  • Essere dotato di cultura finanziaria e formazione di base su concetti di investimento, rischio, debito, e meccanismi economico-finanziari
  • Avere una visione integrata della propria situazione finanziaria e patrimoniale
  • Comprendere gli scenari futuri in caso di perdita del lavoro, invalidità, pensionamento o altri eventi familiari
  • Impostare una pianificazione finanziaria e patrimoniale di lungo periodo correlata ai propri obiettivi di vita
  • Ottenere informazioni chiare sugli strumenti finanziari acquistabili e sui relativi costi

Esigenze di investimento personalizzato (consulenza “in materia di investimenti” – attività soggetta a riserva di legge e regolata anche dalla recente Mifid II): 

  • Strutturare un portafoglio di investimenti mobiliari, adeguato al proprio profilo di rischio e coerente con i propri obiettivi
  • Ottenere un rendimento per i propri investimenti, coerente con profilo di rischio ed obiettivi, ottimizzando efficacia ed efficienza
  • Ricevere una rendicontazione chiara e trasparente sull’andamento degli investimenti assieme alle raccomandazioni periodiche

 

E’ importante evidenziare come, sia a livello di normativa sia a livello di “industria finanziaria”, l’attenzione sia fortemente sbilanciata sul secondo gruppo, per il fatto che lì si concentra la massa finanziaria e lì è stato più semplice fino ad oggi applicare commissioni implicite all’interno di prodotti finanziari collocati da banche e promotori finanziari.

Questo fenomeno ha prodotto la conseguenza, come ben rilevato del recente “Rapporto Consob sugli investimenti delle famiglie italiane” (fonte dei dati), che il 37% degli intervistati crede che la consulenza sia gratuita, a cui si aggiunge il 45% che non sa come sia remunerato il proprio consulente.

A inizio 2018 con Mifid II queste commissioni emergeranno, ridefinendosi come fee di consulenza, e vedremo quale sarà la reazione degli investitori.

 

Ciò premesso, resta di estrema importanza il primo gruppo di esigenze, utili per una crescita finanziaria personale e necessarie come base per soddisfare in modo reale e consapevole le seconde. Torno quindi alla domanda iniziale.

A prescindere da quale interlocutore finanziario già conosciamo e utilizziamo, o dal tipo di consulenza Mifid compliant (su base indipendente o non indipendente) che sceglieremo per il nostro portafoglio, pensiamo come primo passo: “Di quale assistenza ho bisogno? Mi sono chiari gli aspetti di finanza personale che mi permetteranno di essere, se lo vorrò, un investitore consapevole?”

Non necessariamente deve essere uno solo l’interlocutore scelto per supportarci ad avere una visione chiara sulla nostra attuale condizione finanziaria, per impostare la pianificazione finanziaria della nostra famiglia, per selezionare un prodotto finanziario o per strutturare un portafoglio di investimento. Ma potremo e dovremo chiedergli quale è la sua remunerazione per quella attività. Perché nessuna prestazione professionale è offerta gratis. Tutt’al più può essere propedeutica o accessoria ad altra attività a pagamento.

 

Come già anticipato, quando dal 1.1.2018 secondo normativa Mifid II l’intermediario sarà tenuto a indicare i costi di consulenza in modo esplicito, potremo verificarlo noi stessi. Gli interventi normativi riguarderanno soprattutto la trasparenza in termini di costi; tutti gli oneri a carico dei sottoscrittori dei contratti dovranno essere comunicati e dovrà essere evidenziato anche quanto gli stessi impatteranno sulle performance dei prodotti, e in particolare le retrocessioni saranno ammissibili solo se giustificate da un corrispondente aumento della qualità del servizio offerto al risparmiatore.

Ma qui si torna a parlare di prodotti. Se la tua principale esigenza fa parte del primo gruppo, ha senso che la fee pagata al tuo interlocutore dipenda dai singoli titoli presenti in portafoglio? Non è più logico pagare un costo specifico per un servizio specifico, oppure una fee percentuale per una assistenza complessiva sul proprio patrimonio, decorrelata da retrocessioni che per loro natura sono diverse tra loro e presenti solo su alcuni tipi di prodotti?

 

Questi sono alcuni degli aspetti che differenziano la consulenza “su base indipendente” da quella “su base non-indipendente”, e per il momento termina questo primo giro di riflessioni. Ritengo sia utile in futuro riprendere il tema proprio dal lato delle modalità di offerta di consulenza, facendo chiarezza sugli interlocutori finanziari presenti sul mercato, sulle loro caratteristiche e sulla normativa di riferimento. A presto!

 

Luca Lupotto