Alfa&BetaSintesi Marzo 2018
- Scenario positivo nonostante deboli segnali di rallentamento
- Fed pronta al primo rialzo del 2018
- Ritorno prepotente della volatilità sui mercati
- Borse giù e rendimenti obbligazionari in crescita
- Tema del Mese: «Legislatura nuova, problemi vecchi»
Le letture finali del PIL per il 2017 confermano una crescita del 2,7% in Europa e dell’1,6% in Italia.
Gli indici della produzione manifatturiera del Vecchio Continente rimangono in area espansiva anche a febbraio; rallentano però rispetto alle ultime letture nelle principali economie dell’area. Deludono in particolare i dati di Francia e Italia; positivo invece il dato spagnolo.
Tra i paesi anglosassoni, gli Stati Uniti sembrano accelerare dopo la riforma fiscale di Trump, mentre tiene l’economia del Regno Unito.
Le economie degli altri paesi rimangono in generale crescita. Prosegue dunque la fase espansiva che ha caratterizzato gli ultimi trimestri. Gli ultimi aggiornamenti macroeconomici evidenziano però segnali di rallentamento in Asia.
Sostanzialmente stabili i livelli di disoccupazione a livello internazionale: in Europa si rimane intorno al 9% con un dato maggiore della media nelle aree mediterranee e inferiore nell’area Core.
Gli USA rimangono invece in “piena occupazione” in attesa di conoscere i dati sui nuovi posti di lavoro creati a febbraio.
L’attenzione degli operatori rimane dunque focalizzata in maniera particolare sui livelli di inflazione. L’andamento dei prezzi dell’area Euro sembra giustificare la politica sempre ultra-espansiva della BCE. A gennaio, il tasso di inflazione si è infatti fermato all’1,3% e le prime stime per febbraio vedono un dato in ulteriore frenata all’1,2%.
Situazione molto diversa invece tra i paesi anglosassoni. L’inflazione USA si conferma stabilmente al di sopra del 2% (1,8% per il dato core) mentre quella britannica rimane intorno al 3%. Se tutto ciò sta inducendo la Bank of England a ragionare su ulteriori rialzi dei tassi, non ci sono ormai più dubbi che la Fed porterà avanti nel corso del 2018 la sua politica monetaria restrittiva, con il primo rialzo già previsto per la riunione di marzo. L’unica incognita è relativa al numero strette monetarie. Secondo alcuni analisti ne potrebbero arrivare addirittura quattro prima della fine dell’anno…[continua]
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