Bitcoin: ci sono già i sintomi della bolla?Commento ai mercati n. 164 - 16/09/2017

Il commento odierno riprende ed estende un breve intervento a firma ALFA pubblicato su ITForum news pochi giorni fa. È sotto gli occhi di tutti l’accelerazione dell’interesse (anche di persone non addette ai lavori) nei confronti delle cosiddette criptovalute, capitanate dal Bitcoin e seguite da una numerosa schiera di monete con concetti di base simili (Ethereum, Ripple, Dash giusto per citare i nomi più noti). C’è già addirittura una variante del Bitcoin chiamata Bitcoin Cash.

La conseguente impennata dei prezzi del Bitcoin ci impone di analizzare se si stia sviluppando il fenomeno noto sotto il nome di bolla finanziaria.

Bitcoin rappresenta un mezzo di pagamento completamente digitale, è la prima rete decentralizzata di pagamento peer-to-peer e open source, gestita dagli stessi utenti e caratterizzata dall’assenza di autorità centrale di garanzia. I Bitcoin non sono pertanto dotati di proprietà fisiche (come, per esempio, oro e argento) né sono legati alla fiducia nella banca centrale emittente (come le monete legali). Il valore dei Bitcoin deriva solo e direttamente dalle persone che li accettano come forma di pagamento. I Bitcoin sono generati in quantità limitata tramite un complesso algoritmo matematico che richiede una altissima potenza di calcolo.

Oggi non ci vogliamo soffermare sulla portata di questa innovazione, sul suo potenziale, sulle probabilità di affermazione. Si tratta di temi complessi, che in parte battono terreni inesplorati. Le banche centrali che finora hanno osservato il fenomeno, presto prenderanno posizione sul fenomeno. Già ha iniziato la Banca Centrale Cinese vietando le cosiddette ICO, cioè le offerte iniziali di criptovaluta in cambio di un finanziamento alla startup che la propone…[continua]