Volatilità: frutto di stagione

Questo mese Giada Lucidi analizza i settori mettendoli a confronto nelle aree geografiche oggetto del panel, evidenziando la volatilità del periodo.

Alcuni i precedenti articoli su azionario settoriale:

Ottobre è sempre stato il periodo più volatile dell’anno e anche quest’anno non smentisce la sua nominata; si spera solo che i due pesanti crolli azionari del 1929 e del 1987 verificatisi proprio ad ottobre sul mercato statunitense, siano solo coincidenze.

Il quadro macroeconomico attuale è articolato: “tapering coming soon”, crisi debitoria del gruppo cinese Evergrande che ha messo sotto stress le materie prime, inflazione elevata e persistente, futuro aumento dei tassi d’interesse, interruzioni delle filiere produttive, carenza di componenti e di materie prime, difficoltà di trasporto, ritardi di consegna che ostacolano la produzione. Tutti questi fattori e non solo si riflettono sull’andamento dei mercati, comportando molta volatilità come si evince anche dal grafico sottostante.

Elaborazione ALFA su dati Bloomberg – indici azionari performance e volatilità di periodo

Il settore energetico è quello che dal 20 settembre al 15 ottobre, periodo analizzato, ha riportato la migliore performance in tutte le aree geografiche analizzate; del resto il passaggio ad un’economia a bassa intensità di carbonio è ormai strutturale.

Ciò che si evince dal grafico è la scarsa uniformità dei settori nei primi posti delle performance e un’eccessiva volatilità a fronte di un rendimento più contenuto, ancora più evidente nei settori cerchiati in giallo, che hanno riportato nel periodo analizzato un rendimento negativo. Un dato che fa riflettere è il posizionamento del settore tecnologico in Europa che – rispetto alle altre due aree geografiche – si posiziona all’ultimo posto con una performance negativa.

Nel periodo attuale, con una fase inflattiva che perdura, i settori che potrebbero beneficiarne sono quelli con una maggiore sensibilità all’inflazione, come l’energia e i finanziari; mentre i settori difensivi o di consumo non discrezionale tendono ad essere penalizzati durante i periodi di inflazione. Eleggiamo intanto la volatilità come frutto di stagione.

Giada Lucidi