Vivere di rendita: le altre proprietà immobiliari

Il nuovo articolo a firma Gianni Lupotto, pubblicato dal sito di informazione finanziaria ITForumNews, prosegue il filone “vivere di rendita” (vai alla pagina dedicata).

Dopo aver trattato il tema della prima casa nell’ambito del proprio Progetto di Vita, il nuovo articolo si sofferma sulla gestione, finanziaria ma ancor prima psicologica, delle altre proprietà immobiliari che costituiscono il patrimonio di molte famiglie italiane.

Ecco alcuni estratti:

[…] Grosso modo una famiglia su 5 possiede una o più seconde case. Di solito si tratta di abitazioni acquistate direttamente decine di anni fa durante il boom del mattone e delle seconde case oppure da poco ereditate. Si tratta di abitazioni che molto spesso hanno perso l’obiettivo con il quale erano state acquistate, quando la famiglia era giovane e numerosa e le occasioni di uso erano molteplici nel corso dell’anno, sono pertanto frequentemente sottoutilizzate e presentano alti costi di mantenimento e fiscali, tali da incidere fortemente sulla sostenibilità del progetto “Vivere di Rendita”.

[…] la possibilità di meglio utilizzare questa parte del patrimonio esiste. Occorre anzitutto effettuare un’analisi critica e non emotiva di ciascuna proprietà, evitando soprattutto di fare considerazioni legate ai costi storici di acquisto. È chiaro che ci si troverà di fronte a situazioni in cui le case hanno avuto una scarsa rivalutazione o addirittura una diminuzione del loro valore, siamo in una fase del mercato completamente differente dal passato e a parte rare eccezioni per case situate in location particolarmente prestigiose il tempo e l’obsolescenza renderà sempre meno appetibili queste abitazioni.

[…]  Sono diverse le opzioni possibili, vediamone qualcuna:

  1. Se la casa è attualmente utilizzata per le vacanze in una località che ci piace, ma per pochi giorni all’anno, va esaminata la possibilità di venderla e di continuare a trascorrere le vacanze in quella località in albergo o in un appartamento in affittostagionale: molto spesso lo si può fare semplicemente con i risparmi derivanti dall’eliminazione dei costi di mantenimento e delle tasse. L’importo ricavato potrà quindi essere investito e generare un flusso utile al progetto
  2. Volendo mantenere una quota investita nell’immobiliare, considerare la possibilità di vendere l’abitazione improduttiva e utilizzare il ricavato della vendita per l’acquisto di uno o più piccoli appartamenti in una zona con buona richiesta (tipicamente in una grande città italiana) da mettere a reddito
  3. Se proprio non si riesce a separarsi da una certa abitazione, cercare di rendere più dinamica la ricerca di reddito utilizzando portali dedicati ad affitti brevi (airbnb, homeaway, ecc.) che possono dare una certa soddisfazione a patto di dedicarcisi; questa potrebbe pertanto diventare una attività da svolgere part-time una volta interrotta o ridotta l’attività principale.

Non si deve mai dimenticare che se la prima casa è per molti un bene primario, l’atteggiamento nei confronti delle seconde case deve essere molto più distaccato: vanno mantenute solo se funzionali al nostro progetto. […]

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