3. Asset Allocation Strategica

Intervista a Davide Dalmasso, Responsabile Strategie di Investimento Quantitative in ALFA SCF

Oggi ci immergiamo nel mondo degli algoritmi e delle potenzialità offerte da simulazioni quantitative. Dall’interno degli uffici ALFA Davide Dalmasso, Responsabile Strategie di Investimento Quantitative, ci illustra il building block denominato Asset Allocation Strategica.

 

Redazione: Buongiorno Davide, entriamo subito nel merito: cosa si intende in questo caso con il termine “strategico”?

L’asset allocation è il processo con il quale si decide in che modo distribuire le risorse fra i diversi investimenti possibili. L’asset allocation strategica orienta gli investimenti scegliendo di organizzarli secondo un orizzonte temporale di medio e lungo periodo. Le asset class “satellite” che rappresentano idee di investimento di nicchia, sono messe da parte al fine di concentrare l’attenzione su quelle “core”, ovvero sulle classi di investimento azionarie ed obbligazionarie più tradizionali e che tendenzialmente rappresentano il cuore di un portafoglio finanziario.

Redazione: Qual è l’obiettivo di questo portafoglio e a chi si rivolge?

Lo scopo di questo portafoglio è quello di individuare, per un determinato livello di rischio, qual è la migliore composizione di portafoglio, ovvero la pesatura delle diverse asset class, per poter affrontare nel migliore dei modi un futuro incerto. L’asset allocation strategica è adatta a qualsiasi tipo di investitore, ma in particolare si addice a quei soggetti che non possono o non vogliono movimentare frequentemente il loro portafoglio, ma preferiscono strutturare a priori le loro difese nel caso in cui i mari dovessero diventare agitati. Il controllo del rischio è prioritario e una volta stabilito il livello massimo di volatilità che si è disposti ad acquisire, si stabiliscono i pesi ottimali al fine di ottimizzare i potenziali guadagni.

Redazione: Quali sono i vantaggi di un approccio statistico e quantitativo?

Come noto nessuno strumento è in grado di cancellare l’aleatorietà che si nasconde nel domani. Detto questo possiamo però ipotizzare quale sarà il futuro sulla base delle nostre attuali conoscenze dei mercati. La statistica e gli algoritmi quantitativi ci aiutano innanzitutto nel formulare congetture che siano coerenti (non identiche) con la storia senza inquinare le previsioni con elementi soggettivi, personali ed emozionali. I modelli matematici ci aiutano inoltre a formulare e gestire un grande numero di scenari senza limitare lo spettro delle ipotesi future a poche visioni elaborate da un analista.

Per ogni livello di volatilità vengono determinati i pesi delle diverse asset class al fine di ottimizzare i rendimenti del portafoglio in tutti gli scenari ipotizzati. Essendo il risultato di innumerevoli simulazioni, il portafoglio è robusto e, per un dato livello di volatilità che non si intende superare, rappresenta la miglior soluzione per affrontare un futuro che potrebbe nascondere grandi opportunità ma anche grandi sfide.

Redazione: Ma non esistono vestiti per tutte le stagioni giusto?

Assolutamente vero, però esistono vestiti che meglio di altri si prestano ad essere indossati in tutti i mesi dell’anno. Con questo portafoglio intendiamo andare alla ricerca di quell’abito che metteremmo la mattina senza conoscere le condizioni metereologiche che ci sono e quelle che ci saranno nel corso della giornata, quel vestito che massimizza le possibilità di poter affrontare la giornata senza tornare a casa a cambiarci. Un vestito compatibile poi con le altre strategie ALFA che si possono accostare come misure tattiche o elementi di diversificazione.

Redazione: In un contesto di mercato sempre più volatile, l’approccio statico, “Buy and Hold”, non potrebbe penalizzare le performance del portafoglio?

Non necessariamente. Dal momento che operare rappresenta un costo, non solo in termini economici, ma anche in termini di tempo, è presumibile attendersi che chi opera lo faccia al fine di ottenere performance più elevate. D’altro canto, le strategie che richiedono un’operatività più frequente non sono adatte ad un vasto pubblico di investitori che, per diverse ragioni, non sono tempestivi nell’operare, non hanno costanza nel seguire le indicazioni del proprio consulente oppure sono fortemente in apprensione se l’operatività non porta nel breve termine risultati migliori rispetto ad un benchmark. Su quest’ultimo punto occorre tenere in considerazione che una strategia di asset allocation strategica, strutturata per il lungo termine, tende ad avere un comportamento molto più simile a quello dei propri benchmark rispetto ad una strategia che opera frequentemente e che potrebbe discostarsi anche significativamente dai parametri di riferimento.

Redazione: Quali strumenti vengono utilizzati per implementare operativamente questa strategia?

Questo tipo di portafoglio può essere realizzato mediante ETF, fondi o sicav. Siccome gli investimenti posti in essere hanno un orizzonte temporale medio-lungo, si possono adottare anche approcci multi-brand e multi-strumento. Un aspetto importante riguarda il fatto che ciascuna asset class sia replicata utilizzando lo strumento più efficace ed efficiente possibile.

Redazione: Grazie Davide per la tua disponibilità e per la chiarezza dei concetti che ci hai illustrato. Arrivederci alla prossima occasione!

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