- 21 Settembre 2021
- Posted by: Giada Lucidi
- Categoria: Articoli e Interviste
Nel precedente articolo è stata analizzata la correlazione tra settori; in questa occasione Giada Lucidi fotografa i settori più virtuosi nelle varie fasi del ciclo economico e li analizza inquadrandoli nel contesto attuale.
Altri articoli su azionario settoriale:
Saper riconoscere la fase di ciclo economico in cui l’economia si trova è molto utile per poter discernere quale tipologia di settore tende a sovraperformare o a sottoperformare rispetto agli altri settori.
Ogni settore produttivo, in particolare, è favorito in alcune fasi del ciclo economico e sfavorito in altre fasi in quanto il suo comportamento è strettamente collegato all’andamento delle principali variabili macroeconomiche: Pil, tassi di interesse, disoccupazione, inflazione. Quest’ultima risulta essere un tema sempre attuale ed è monitorato costantemente da operatori di mercato e dalle Banche Centrali.
Dietro l’angolo c’è il timore che i notevoli stimoli monetari e fiscali, intrapresi per fronteggiare le conseguenze economiche del Covid, possano originare pressioni ulteriori sul livello generale dei prezzi, considerando anche che la produzione nell’ultimo anno è fortemente diminuita. Inoltre il tapering sembra essere abbastanza vicino.
Tornando all’individuazione della fase del ciclo economico, il grafico sottostante inquadra i settori virtuosi, a seconda della fase del ciclo economico, costituito da quattro stadi:
- fase 1 di contrazione economica; recessione se si verifica una diminuzione del PIL per almeno due trimestri consecutivi;
- fase 2 di ripresa economica quando il PIL inizia di nuovo a crescere;
- fase 3 di crescita/espansione economica nella quale il PIL cresce molto rapidamente;
- fase 4 di rallentamento economico o depressione in cui la produzione ristagna e la disoccupazione inizia a mantenersi a livelli elevati.
I settori ciclici, ossia quelli la cui attività risente sensibilmente dall’andamento di variabili macroeconomiche, tendono a sovraperformare quando il mercato è in rialzo. Questi includono Telecommunication Services, Consumer Discretionary, Energy, Financials, Industrials, Information Technology e Materials.
I settori difensivi, meno sensibili alle condizioni economiche circostanti, tendono a sovraperformare quando il mercato è in calo. Questi includono Consumer Staples, Health Care e Utilities.
Inoltre, alcuni settori, tra cui quelli finanziari, immobiliari e dei servizi, sono più sensibili ai tassi di interesse, mentre il settore energetico è influenzato dal prezzo del petrolio, indipendentemente dalla traiettoria generale del mercato.
Nel periodo analizzato, dal 13 agosto al 17 settembre, solo due settori si sono evidenziati per la positività della loro performance in un contesto generalmente negativo: l’Energy (con maggior volatilità in USA) e l’Information Technology (dove l’indice europeo è risultato essere il migliore). La maglia nera spetta all’indice settoriale europeo dei Consumer Discretionary per performance aggiustata per la volatilità, in netto contrasto con gli indici USA e World dello stesso settore.
Tra le aree di analisi (World, Usa ed Europa), è il mercato europeo ad essersi comportato mediamente in modo peggiore, sia in termini di rendimento che di volatilità, segnale questo non troppo rassicurante per l’Europa, anche se l’indice IT di quest’area è risultato essere il migliore in assoluto.
Il settore che indubbiamente si è comportato in modo più negativo è quello dei Materials; le cause sono in parte dovute al fatto che nel precedente periodo di analisi risultava essere tra i più performanti, ma soprattutto nell’ultima settimana si sta formando un trend discendente causato dai recenti problemi scaturiti in Cina con il colosso immobiliare Evergrande; resta da capire se la correzione sia episodica o strutturale.
Il quadro che si sta delineando, agganciandosi alla premessa iniziale sui settori virtuosi nelle fasi del ciclo economico, rispecchia effettivamente una ripresa economica lenta e disseminata comunque da episodi che potrebbero da qui a fine anno imporre battute d’arresto.
- Nel 2022 potrebbe cambiare il vento per i settori - 20 Gennaio 2022
- Eurozona vs USA: un raffronto settoriale inevitabile - 18 Dicembre 2021
- Ciclo inflazionistico e settori: vincitori e vinti - 19 Novembre 2021