- 20 Maggio 2021
- Posted by: Giada Lucidi
- Categoria: Articoli e Interviste
Nuovo appuntamento a cura di Giada Lucidi con i settori azionari.
Questo mese vengono analizzati in base alla loro correlazione con l’inflazione, tema caldo di queste settimane tra dichiarazioni della Fed e incremento dei prezzi delle materie prime.
L’articolo dello scorso mese mostrava una flessione del comparto Energy che all’analisi attuale non viene riconfermata, visibile anche dal grafico sottostante. Ancora una volta, a distanza di un mese, i settori hanno cambiato il loro comportamento: si può notare un’inversione di performance relativa del settore tecnologico ed un miglioramento dei Financial ed Energy, da sempre legati all’inflazione. Delle tre aree geografiche oggetto di analisi (World, USA ed Europa) i settori europei mostrano un aumento della volatilità.
Alcuni settori hanno subito l’impatto dell’erosione del potere dei prezzi. Ogni settore è inoltre influenzato da vari fattori come l’elasticità della domanda, la disponibilità del prodotto o l’impatto dei tassi di interesse più alti che spesso accompagnano le pressioni inflazionistiche.
Di norma i settori ciclici, durante i periodi di aumento dell’inflazione, tendono a sovraperformare quelli difensivi.
Come impatta l’inflazione nei singoli settori?
♦ Per il settore dei Materials, l’aumento del prezzo delle materie prime si riflette sul livello di inflazione. Le materie prime, compresi tutti i tipi di metalli, e i prodotti agricoli, hanno avuto, ad inizio del 2021, una buona partenza e sono una causa delle aspettative di inflazione più alte. I prezzi stanno rispondendo sia ai driver di domanda della riapertura dell’economia sia all’impatto dell’offerta delle perturbazioni legate al COVID.
♦ Relativamente al settore Energy, l’aumento dei prezzi del greggio si sta traducendo in alti livelli di inflazione del carburante nei mercati sviluppati ed emergenti. Il settore energetico è molto sensibile a questo aumento. Esiste un collegamento diretto tra i prezzi del petrolio e del gas, che sono una componente centrale ma volatile dei dati dell’CPI (Indice dei prezzi al consumo), e i titoli energetici, che hanno una forte relazione con i futures sul petrolio greggio. La capacità delle società energetiche di trasferire prezzi più elevati varia a seconda del settore, ma nel complesso il beneficio può essere visto nei grandi miglioramenti degli utili degli ultimi mesi. Guardando al futuro, l’attuale equilibrio tra domanda e offerta potrebbe indebolirsi con qualsiasi deterioramento dell’accordo OPEC+ per limitare la produzione. Mentre il settore energetico ha il beta dell’inflazione più alto, soffre di un alto livello di volatilità, che danneggia i rendimenti aggiustati per il rischio nel lungo termine.
♦ Il settore industriale è un insieme molto variegato che include produttori aerospaziali, ingegneria elettrica, fornitori di trasporti e società di consulenza, quindi di difficile generalizzazione. Tuttavia, il settore beneficia tradizionalmente delle tendenze cicliche in questa fase della ripresa economica. I possibili fattori trainanti di quest’anno includono un ritorno delle spese in conto capitale, una continua modernizzazione dei processi di produzione e nuovi ordini come conseguenza dei pacchetti di stimolo fiscale. Le componenti dei prezzi degli ultimi dati PMI statunitensi segnalano l’intensificarsi delle pressioni inflazionistiche. Gli industriali sono una scelta ciclica appropriata per un beta di inflazione elevata con il potenziale di evitare un’elevata volatilità.
♦ Le Utilities hanno una relazione complicata con l’inflazione. I fornitori di elettricità, gas e acqua devono affrontare costi di input più elevati dall’uso delle materie prime come il carbone e il gas naturale, che potrebbero avere un impatto sui margini di profitto. Le società appartenenti al settore delle utilities, hanno un potere limitato di determinazione dei prezzi, dato che una parte significativa dei loro flussi di entrate è regolamentata.
♦ Il settore dei Consumer Staples comprende derrate alimentari, produttori di alimenti e bevande e fornitori di beni per la casa e la persona. Le aziende che appartengono a questo settore, sono relativamente difensive a causa della relativa inelasticità della domanda dei beni che forniscono, ma soffrono di basse barriere all’entrata. I margini di profitto sono sotto costante pressione, che può intensificarsi durante i periodi di inflazione. I cambiamenti nella catena di approvvigionamento causati dalla pandemia non sono stati d’aiuto e potrebbero costringere a cambiare l’approvvigionamento in futuro. Inoltre, il desiderio di produrre in modo più sostenibile spesso fa aumentare i costi di produzione. I costi degli input in tutto il settore stanno affrontando pressioni sui prezzi delle materie prime e sui costi di distribuzione.
Un quadro riassuntivo
Riassumendo ciò di cui sopra, il tutto può essere descritto da un semplice specchietto riportato qui a fianco che indica che la correlazione tra inflazione e settore.
Ogni settore ha una correlazione differente con l’inflazione e può essere utile saperlo per poter diversificare meglio il portafoglio e potersi collocare nella migliore fase ciclica.
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