Sta arrivando la primavera, Green è l’aggettivo giusto

Il 3 marzo è stata collocata la I tranche del BTP Green, il primo titolo di Stato Italiano a positivo impatto ambientale per finanziare le spese sostenute dallo Stato.

Ma cosa significa Green? Perché ha riscosso così tanto successo?

Scopriamolo insieme nell’articolo a cura di Giada Lucidi.

 

Marzo è un mese che spesso si associa alla primavera, la stagione del risveglio della natura: gli alberi si ricoprono di un nuovo mantello, i fiori sbocciano e le piante germogliano. La primavera è anche la stagione del pollice verde, della riscoperta della bellezza della natura e dei suoi colori e cresce il desiderio di rispettarla.

Forse è solo una coincidenza che il ministero dell’Economia abbia collocato a marzo, per l’esattezza il 3, la prima tranche del BTP Green, il primo titolo di Stato a positivo impatto ambientale per finanziare le spese sostenute dallo Stato.

 

Il significato delle “Obbligazioni verdi”

Prima di addentrarci sulle caratteristiche e sui numeri che ha riportato questo strumento, andiamo a chiarire cosa si intenda per green e perché non si sia scelto un altro colore.

Green è da sempre sinonimo di rispetto di ciò che ci circonda ed è usato per identificare tutti quei “comportamenti” positivi per una sostenibilità ambientale come, per esempio, il trattamento dell’acqua e dei rifiuti, iniziative legate alla prevenzione e controllo dell’inquinamento, infrastrutture per i trasporti, tra cui le ferrovie centrali eoliche e più in generale iniziative legate all’utilizzo sostenibile dell’acqua o all’edilizia eco-compatibile.

Ecco spiegato il significato di “obbligazioni verdi” che sono obbligazioni come tutte le altre, la cui emissione però è legata a progetti che hanno un impatto positivo per l’ambiente. I Green Bond permettono infatti di finanziare vari tipi di programmi con caratteristiche di sostenibilità ambientale.

Sono strumenti relativamente nuovi, nati nel 2007 ma che stanno conoscendo un tasso di crescita importante. Temi come la desertificazione, l’aumento delle temperature globali, i fenomeni meteo estremi, le estati torride, gli incendi e i ghiacci dell’Artico che si stanno sciogliendo, sono alcuni degli argomenti di cui ultimamente sentiamo o leggiamo sui media. In scia di questo, la Repubblica Italiana ha pienamente approvato e si è impegnata a rispettare il quadro della Commissione europea per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 e gli obiettivi fissati nel Green Deal europeo. Nel dicembre 2019, l’Italia ha pubblicato il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima3 (INPEC) che stabilisce gli obiettivi nazionali per il 2030 in materia di efficienza energetica, energie rinnovabili e per la riduzione delle emissioni di CO2.

Fonte: MEF

Il piano ingloba i 17 Obiettivi per lo Sviluppo SostenibileSustainable Development Goals, SDGs – in un grande programma d’azione per un totale di 169 “target” o traguardi (vedi grafico sopra). L’avvio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ha coinciso con l’inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030.

 

Ecco spiegata l’emissione del primo BTP Green

Il nuovo titolo della Repubblica Italiana, collegato alla finanza sostenibile, vuole essere un impulso alla strategia del nostro Paese per conseguire la neutralità climatica entro il 2050 e raggiungere gli obiettivi dello European Green Deal, all’interno del percorso delineato già da alcuni anni, soprattutto con le linee di azione del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima.

La transizione ecologica richiede la trasformazione in senso green delle infrastrutture energetiche e di trasporto e forti investimenti nel patrimonio edilizio e nel settore industriale, per favorirne l’ammodernamento e la sostenibilità. Obiettivi ambiziosi e comuni a tutto il Sistema-Paese, che richiedono risorse e forti sinergie tra pubblico e privato, in linea con la Legge di Bilancio per il 2020.

 

I numeri del BTP Green

Il BTP Green, con scadenza scelta il 30 aprile 2045 e tasso annuo dello 1,50%, pagato in due cedole semestrali (ISIN: IT0005438004), arriva dopo il BTP Italia, titolo di Stato indicizzato all’inflazione italiana e il BTP Futura, riservato ai risparmiatori italiani, ed è dedicato al finanziamento delle spese sostenute dallo Stato a positivo impatto ambientale. In quest’ottica l’Italia finanzierà le spese statali relative a specifiche aree di intervento che vanno dalla mitigazione dei cambiamenti climatici all’uso sostenibile e alla protezione delle risorse idriche e dell’ambiente marino.

La sua emissione è stata accolta dal mercato con molta enfasi, tanto che la prima tranche ha riportato ordini record: oltre quota 80 miliardi di euro, quasi 10 volte l’importo emesso. Il Tesoro ha chiuso il collocamento del primo Btp Green italiano, fissandone l’ammontare in 8,5 miliardi di euro.

Il collocamento è stato effettuato tramite la costituzione di un sindacato (quindi non in asta) composto da BNP Paribas, Crédit Agricole, Intesa Sanpaolo, J.P. Morgan e NatWest Markets che hanno partecipato in veste di lead manager, mentre tutti gli altri Specialisti in titoli di Stato hanno rivestito il ruolo di co-lead manager dell’operazione.

All’operazione hanno partecipato circa 530 investitori istituzionali anche se si è mostrata rilevante la partecipazione di investitori ESG (Environmental, Social and Governance) che hanno sottoscritto oltre la metà del collocamento. Di seguito due grafici che mostrano in modo sintetico le categorie di investitori e la distribuzione geografica.

Fonte: MEF, Dettagli del collocamento

Il primo grafico mostra l’elevata partecipazione degli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo, che hanno acquistato il 24,3% dell’emissione mentre le imprese non finanziarie hanno partecipato all’emissione con una quota residuale pari allo 0,5%.

La distribuzione geografica del titolo è stata molto diversificata, con una partecipazione che ha visto il coinvolgimento di oltre 40 Paesi: gli investitori esteri si sono aggiudicati circa il 73,7% dell’emissione, mentre gli investitori domestici ne hanno sottoscritto il 26,3%. Tra gli investitori esteri, il Regno Unito ha sottoscritto una quota di rilievo pari al 22,1%.

Il debito pubblico da sempre finanzia le spese dello Stato per i cittadini. Il debutto dei Btp green e di tutti i titoli di Stato europeo specializzati nel finanziamento pubblico di progetti sostenibili apre un nuovo capitolo, sia di sensibilizzazione verso i criteri ESG, sia di collegamento del debito ai risultati che si riescono ad ottenere con gli investimenti. I numeri della prima emissione lo hanno confermato e l’ambiente si augura che le prossime emissioni di bond green riscuotano lo stesso successo.

 

Immagine di copertina: CC0 by Pixabay from pexels.com

Giada Lucidi