Con Plus24 parliamo di BTpValore

DIRETTA WEB DEL 5 GIUGNO

Rivedi su Youtube

Collegati alla diretta Linkedin.

PLUS24 – USCITA DEL 3 GIUGNO

Si torna a parlare di Titoli di Stato italiani, alla vigilia della nuove emissione di BTp Valore, nella Cover Story dell’inserto del sabato del noto quotidiano Il Sole 24 Ore.

Alcuni grafici dalla redazione su dati elaborati da Alfa SCF

Riportiamo le parole di Mario Allegra, Responsabile Investimenti ALFA, interpellato dal giornalista Andrea Gennai nell’articolo intitolato: Titoli di Stato. Il BTp Valore è attrattivo sui quattro anni

[…] A questo punto i risparmiatori si trovano, sulla scadenza dei quattro anni, un’ampia offerta di titoli di Stato. Complessivamente gli strumenti a disposizione sono 5 (con il BTp Futura che scade nel 2028) e quindi non è facile destreggiarsi. Sicuramente il BTp Valore può avere un primo vantaggio competitivo: chi lo acquista in sottoscrizione avrà a scadenza un rendimento del 3,7% lordo circa, superiore al titolo tradizionale che si aggira intorno al 3,4 per cento. Competitivo anche il BTp Futura dopo il forte calo dei prezzi.

«Il premio fedeltà per l’investitore paziente che lo porterà fino a scadenza – spiega Mario Allegra, responsabile investimenti Alfa Scf – e l’acquisto in collocamento senza commissioni aumentano il profilo di rendimento del nuovo prodotto. Tuttavia il nuovo BTp Valore ad esempio contribuisce limitatamente alla copertura inflattiva, per cui se l’inflazione media annuale nei successivi 4 anni fosse maggiore dell’inflazione implicita (al momento circa il 2,1% rispetto al titolo tradizionale) il BTp Valore sarebbe meno remunerativo del BTp Italia in scadenza a ottobre 2027. Inoltre il BTp Valore è poco efficiente dal punto di vista fiscale perché si compra alla pari e non consente quindi alcun recupero di minusvalenze pregresse». Per gli investitori con tante minusvalenze sarebbe infatti meglio orientarsi, a parità di scadenza, su titoli attualmente scambiati sotto 100, facendo prima una verifica che l’anno della scadenza del credito fiscale coincida con l’anno di scadenza del bond scelto.

«Per l’investitore – continua Allegra – che invece da priorità alla copertura dall’inflazione a 4 anni allora la scelta migliore ricade sempre sul BTp Italia, che garantisce un rendimento “reale” del 1,46% al netto dell’aumento dell’indice italiano Foi ex tabacco. Sempre per questa ultima categoria di investitori il BTp Italia sicuramente ha dei vantaggi rispetto al BTp legato all’inflazione europea. L’inflazione italiana esprime più realmente la perdita del nostro potere di acquisto. Inoltre il BTp legato all’inflazione europea quota molto sopra la pari in quanto paga l’aumento dei prezzi solo alla scadenza e non ogni 6 mesi come fa il BTp Italia. In sintesi in caso di deflazione con il BTp legato all’inflazione europea avrei una perdita, con il BTp Italia avrei un mancato guadagno».

La domanda che tutti gli investitori si fanno in questo momento è se abbia senso entrare sul BTp Valore in sottoscrizione oppure switchare da altri titoli di Stato detenuti in portafoglio. «Nel caso in cui l’investitore – aggiunge Allegra – abbia già dei BTp in portafoglio, la valutazione da fare sul nuovo prodotto è piuttosto soggettiva perché la scelta è da fare in funzione dei propri obiettivi. In generale valgono tutte le considerazioni viste sopra considerando che mediare posizioni pregresse non sempre è vantaggioso perché su alcuni prodotti presi in collocamento non si hanno più i benefici dei premi fedeltà. Più ancora in generale il nuovo BTp Valore può dare qualcosa in più rispetto a tutti i BTp “classici” presenti in portafoglio con scadenze uguali o inferiori».

Resta sempre la grande attrattività dei BTp Italia con l’inflazione elevata. «Nessuno – conclude Allegra – sa quale sarà l’inflazione. Se si pensa che nei prossimi quattro anni sarà superiore al 2,1% medio annuo allora ha senso detenere titoli indicizzati. Attenzione che basta un semestre con l’indicizzazione che salta per cambiare i calcoli. Siccome non conosco l’evoluzione dei prezzi può avere senso detenere sia BTp Italia, sia BTp nominali».

Per ricevere la nostra newsletter e rimanere aggiornato sui temi riguardanti gli investimenti e la pianificazione patrimoniale, oltre a ricevere un report mensile con analisi su mercati e situazione macroeconomica, iscriviti qui.

  • DISCLAIMER
    Le informazioni e i pareri presentati nel presente post sono da intendersi come attività di Ricerca in materia di investimenti ai sensi del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n 58 (Testo Unico della Finanza), sono riferiti alla data di redazione del medesimo, possono essere soggetti a modifiche, e non sono in alcun modo da considerare
    come consigli di investimento. ALFA SCF SpA non può essere ritenuta responsabile per eventuali danni, derivanti anche da imprecisioni e/o errori, che possano derivare all’utente e/o a terzi dall’uso dei dati contenuti nel presente post. I commenti sono redatti a titolo esclusivamente informativo e non costituiscono in alcun modo prestazione di un servizio di consulenza in materia di investimenti, né costituiscono un servizio di sollecitazione all’investimento in strumenti finanziari. Nel caso in cui il lettore intenda effettuare qualsiasi operazione è opportuno che non basi le sue scelte esclusivamente sulle informazioni indicate nel presente post, ma dovrà considerare la rilevanza delle informazioni ai fini delle proprie decisioni, alla luce dei propri obiettivi di investimento, della propria esperienza, delle proprie risorse finanziarie e operative e di qualsiasi altra circostanza. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ALFA SCF