- 4 Luglio 2017
- Posted by: UFFICIO STUDI
- Categoria: Articoli e Interviste
Pubblicato su ITForum News l’articolo a cura di Davide Dalmasso, Responsabile Strategie Quantitative di ALFA SCF, che approfondisce trend e modalità di investimento nel mercato azionario turco.
Ecco alcuni estratti:
“Uno dei vantaggi principali di disporre di modelli quantitativi è quello di essere messi di fronte all’evidenza dei fatti. Sebbene si tratti di una caratteristica perfettamente nota, sorprende sempre. È il caso del mercato azionario turco che sta facendo bella mostra di sé nelle graduatorie che utilizzano come metro di valutazione indicatori tecnici e quantitativi.
Dopo il clamore suscitato dalla repressione, gli arresti di massa e le limitazioni alla libertà dei cittadini imposte dal presidente Erdogan, i media hanno rivolto altrove la loro attenzione sebbene le condizioni in cui versa il paese non siano affatto cambiate dal punto di vista sociale e dei diritti umani. Il governo, conscio dei risvolti negativi della repressione portata avanti dopo il fallito colpo di stato dello scorso anno, ha sostenuto l’economia con politiche fiscali espansive che hanno già dato i loro frutti. Il paese è riuscito a mettere a segno una crescita del 5% nel primo trimestre del 2017 permettendo agli analisti di rivedere al rialzo le stime per l’anno in corso.”“Su Borsa Italiana sono quotati due strumenti che permettono di esporsi attivamente al mercato azionario turco […] Attualmente i prezzi hanno raggiunto un livello resistenziale reso particolarmente significativo dalla convergenza in area 48-50 euro di resistenze statiche (top del 2016) e dinamiche (trend line ribassista che si ottiene congiungendo i massimi del 2013 e del 2015). Non è quindi un caso che nelle ultime settimane le quotazioni abbiano rallentato la propria corsa.
Se questi ostacoli dovessero essere superati il mercato turco fornirebbe un importante segnale di forza capace di trasformare il recente rally in un trend positivo di medio termine. Il movimento avrebbe come target il raggiungimento dei massimi storici realizzati nel 2013.
Ricordiamo che anche in questo caso, come con qualsiasi altro investimento, prima di procedere all’acquisto del prodotto occorre valutare l’adeguatezza e la coerenza dello stesso rispetto al profilo di rischio dell’investitore e al suo orizzonte temporale.”
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