- 20 Maggio 2024
- Posted by: ALFA SCF
- Categoria: Articoli e Interviste, In Evidenza, Rassegna Stampa
Alla ricerca dei titoli più convenienti, oltre i colossi della tecnologia che sono sempre al centro della cronaca dei mercati. Investire nei big della tecnologia è stato finora comodo e facile. Tuttavia esiste un universo di società quotate sottovalutate che possono creare valore per gli azionisti anche in momenti di difficoltà geopolitiche e di tensioni sui tassi d’interesse. In particolare lo stile value punta alle azioni di società con un trend di crescita costante, ma il recupero del divario rispetto ai titoli ad alta crescita non ha tempi certi.
Di tutti questi temi parleremo lunedì 20 maggio alle ore 12.30 nel corso della diretta di Plus24 che andrà in onda sul sito e sugli account social (Linkedin, Youtube, Facebook e X/Twitter) del Sole 24.
Interviene Mario Allegra (Responsabile investimenti di Alfa Scf).
PLUS24 – USCITA DEL 20 MAGGIO
La redazione di Plus24, inserto del sabato del noto quotidiano Il Sole 24 Ore, ha dedicato la COVER STORY ai titoli azionari Value, coinvolgendo Mario Allegra, Responsabile Investimenti ALFA SCF.
Alla ricerca di valore: Ecco i titoli per dare stabilità ai portafogli
Ecco alcune considerazione dall’articolo a firma di Marzia Redaelli. Sottotitolo: Lo stile value punta alle azioni di società con un trend di crescita costante e attualmente quotate a sconto in Borsa . Il recupero del divario rispetto ai titoli ad alta crescita, però, non ha tempi certi.
“È uno stile di investimento che ha sempre il suo perché, quello value. Il perché è il valore oggettivo delle attività o degli utili rispetto al prezzo di Borsa. Per definizione, dunque, i titoli value sono a sconto e hanno del valore inespresso dalla quotazione. L’incognita è il periodo necessario a recuperare il divario.”
I fatti
“Negli ultimi anni il valore relativo delle azioni value è aumentato rispetto a quello delle azioni growth, che al contrario delle value sono trainate dalle potenzialità di crescita future. La performance, invece, è inferiore, per circa 2-3 punti percentuali annualizzati nell’ultimo decennio. Il motivo principale della differenza è nella spinta agli indici azionari growth dei super titoli tecnologici che hanno preso il vento del cloud e, soprattutto, dell’intelligenza artificiale che ha spopolato sui mercati nell’ultimo anno.”
[…] “Le azioni value, infatti, sono tipicamente di aziende con un business stabile e maturo, spesso di grandi dimensioni, con una crescita costante e in grado di pagare dividendi. Settori tipici sono quello industriale, degli energetici, dei farmaceutici, dei beni di consumo o dei servizi finanziari. Sono dunque investimenti che beneficiano della crescita economica, ma che tengono nei periodi difficili, perché puntano ad aziende che rispondono a bisogni di base.” […]
Stabilità emotiva
“Mario Allegra, responsabile degli investimenti di Alfa Scf, evidenzia che in questa fase storica i titoli value hanno soprattutto un valore intangibile”
«I titoli value sono generalmente più stabili, anche nelle fasi calanti del mercato. Certo, non sono inossidabili alle turbolenze generalizzate per fattori esogeni, ma è difficile che crollino all’improvviso, a differenza di Tesla o di altri titoli growth saliti velocemente a livelli stellari. Sono, quindi, adatti a investitori che vogliono tenere un approccio più tranquillo al mercato azionario e che privilegiano titoli con un marchio noto, un’attività diversificata e che abbiano una volatilità contenuta».
Industriali e beni di consumo
“L’Europa è un’area privilegiata per i titoli value, a differenza degli Stati Uniti, più trainati dalle big tech. Tant’è vero che il recupero recente delle azioni value coincide con una sovraperformance dei listini del Vecchio Continente. Secondo Allegra ci sono alcuni ambiti più appetibili:
«Nei mercati dei Paesi sviluppati come l’Europa e gli Stati Uniti – conclude – gli industriali e i beni di consumo sono più economici in termini relativi rispetto all’apprezzamento del mercato, sebbene non lo siano in assoluto, cioè rispetto ai loro valori storici, perché tutto è un po’ caro».
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