- 21 Marzo 2025
- Posted by: ALFA SCF
- Categoria: Approfondimenti, gestione del patrimonio famigliare, In Evidenza, Pianificazione, Strategie di Investimento

Gestire un patrimonio famigliare significa prendere decisioni per sé oppure per le generazioni future? E se le scelte tradizionali non fossero più valide?
Iniziamo questo nuovo articolo con due domande fondamentali per stimolare le giuste riflessioni.
Domande necessarie se si considera che gestire il patrimonio famigliare non è solo una questione di numeri e investimenti, ma un vero e proprio atto di responsabilità. Spesso, nelle famiglie, arriva un momento in cui i figli devono assumersi il compito di amministrare le risorse economiche costruite nel tempo dai genitori o dai nonni.
Questo passaggio generazionale è cruciale e deve essere affrontato con consapevolezza, strategia e lungimiranza.
Ma cos’è, di preciso, un patrimonio famigliare? Si tratta dell’insieme di beni, risorse finanziarie, immobili, investimenti e capitali accumulati da una famiglia nel corso del tempo. Proteggere e valorizzare questo patrimonio significa non solo preservare la ricchezza accumulata, ma anche garantire stabilità e sicurezza economica alle generazioni future.
Come si fa nel modo migliore possibile?
Capendo, al millimetro, come gestire, risparmiare e investire a seconda delle diverse fasi della vita.
Continua pure a leggere questo articolo se sei interessato all’argomento!
GESTIRE, RISPARMIARE E INVESTIRE: UN PROCESSO CHE CAMBIA CON L’ETÀ
Le esigenze finanziarie di una persona cambiano con il passare degli anni. Ogni fase della vita ha le sue priorità e un suo approccio alla gestione del denaro.
A venti/trent’anni, l’obiettivo principale è costruire il proprio futuro finanziario. In questa fase, il focus è tutto sulla crescita del capitale, investendo prevalentemente in strumenti a lungo termine con maggiore potenziale di rendimento, come le azioni. Il rischio è più tollerabile, perché si ha il tempo di recuperare eventuali perdite.
A quaranta/cinquant’anni si entra in una fase di consolidamento. Si continua a investire, ma con maggiore attenzione alla diversificazione e alla protezione del capitale. Si inizia a pianificare la pensione e si valutano strategie per garantire un flusso di reddito stabile nel tempo.
Dai sessant’anni in poi, invece, il patrimonio diventa un elemento chiave della stabilità finanziaria. La gestione si concentra sulla sicurezza e sulla protezione delle risorse accumulate, con investimenti più bilanciati e meno volatili. Tuttavia, se si pensa in ottica multigenerazionale, non si deve necessariamente ridurre il rischio in modo drastico.
Quindi, la domanda da porsi è: se hai settant’anni, devi davvero investire a basso rischio?
Spesso si dice che, con l’avanzare dell’età, l’orizzonte temporale di investimento debba ridursi. In linea di massima, è vero: se sei giovane, hai davanti a te molti anni e quindi investi in azioni, perché teoricamente dovrebbero garantire rendimenti superiori nel lungo periodo.
Man mano che ci si avvicina alla pensione, invece, si pensa che sia meglio adottare un approccio più prudente, per evitare scompensi nei flussi di cassa. Se, per esempio, si ha accumulato un milione di euro, non si vuole certo rischiare che, dopo un anno o due, il capitale si dimezzi.
Questa è una regola generale, vero, ma…
Quando si fa una pianificazione multigenerazionale, questa logica può non avere più senso.
Per spiegarsi meglio: se una persona anziana ha già una pensione e dei flussi di reddito che coprono il suo tenore di vita attuale – compresi eventuali imprevisti – allora può iniziare a ragionare in modo diverso. Potrebbe voler continuare a gestire una parte del suo patrimonio senza necessariamente cederne subito il controllo. Tuttavia, il suo orizzonte temporale non è più legato solo alla sua vita, ma anche a quella dei suoi figli e nipoti.
Anche se l’investitore è avanti con gli anni, se il suo obiettivo è lasciare un patrimonio alle generazioni future, può valutare strategie di investimento a lungo termine. In questo caso, ha senso ragionare in ottica multigenerazionale e non limitarsi alla logica tradizionale dell’investimento prudente legato all’età.
Dunque, se il capitale serve per il mantenimento della propria qualità di vita, allora si può valutare un assetto più prudente.
Se invece il capitale è destinato alle generazioni future, l’orizzonte temporale si allunga e possono essere considerate strategie di investimento molto più dinamiche.
Ma questo che cosa vuol dire in senso pratico?
Che ogni situazione patrimoniale è unica e richiede un approccio su misura. Se hai settant’anni e vuoi gestire meglio il patrimonio da lasciare ai tuoi figli o nipoti, ALFA SCF può aiutarti a costruire una strategia efficace. Ma ciò vale anche se di anni ne hai trenta o quaranta!
Devi imparare, quasi da zero, a gestire la tua eredità famigliare?
Possiamo darti il supporto necessario per farlo nel modo giusto.
Puoi contattarci in qualsiasi momento per una consulenza personalizzata! Nel frattempo, continua a leggere i nostri articoli.
Alla prossima!
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