BTpValore – Rassegna Stampa ALFA

LIVE TV CLASS CNBC – 26 e 27 FEBBRAIO

Mario Allegra, Responsabile Investimenti ALFA SCF, intervistato da Elisa Piazza in riferimento alla nuova emissione Cassa Depositi e Prestiti (CDP) a tasso misto fisso+variabile e Titoli di Stato confrontabili.

Mario Allegra, Responsabile Investimenti ALFA SCF, intervistato da Irene Elisei alla chiusura del primo giorno di collocamento del BTP Valore scadenza 2030. Considerazioni e comparazioni sul nuovo Titolo di Stato Italiano. Ulteriori commenti sulla situazione attuale dei mercati.

PLUS24 – USCITA DEL 24 FEBBRAIO

Si torna a parlare di Titoli di Stato italiani, alla vigilia della nuove emissione di BTp Valore. Cerca il contributo a cura di ALFA SCF sull’inserto cartaceo del sabato oppure online su https://www.ilsole24ore.com/

ARTICOLO a cura di Mario Allegra, Responsabile Investimenti ALFA SCF

Non c’è due senza tre. Ecco in arrivo la terza emissione del BTP Valore, come sempre in versione evoluta (tre punto zero), ovvero con qualche miglioria rispetto alla precedente. La più interessante per un risparmiatore è il premio a scadenza, che per la prima volta in questa famiglia di bond sale allo 0,7%, un incremento coerente per una scadenza più lontana anche se questa coerenza non si era vista nella seconda emissione, che pagava lo stesso premio della prima ma con un anno in più di vita. Ma è ormai chiaro che per questo Governo è importate fidelizzare il più possibile il risparmiatore privato e stabilizzare quanto più possibile lo stock di debito, applicando la regola universale che sono meglio tanti piccoli creditori che pochi grandi.

I tassi cedolari minimi garantiti per questa emissione del BTP Valore sono:

  • 3,25% per il 1°, 2° e 3° anno;
  • 4,00% per il 4°, 5° e 6° anno.
  • Il rendimento annuo a scadenza calcolabile con questi valori è pari al 3,76% lordo, già considerando il premio fedeltà pari al 0,7%.

La convenienza assoluta di questo BTP è poco rilevante perché è pressochè allineato alla curva del debito italiano. La convenienza relativa può dipendere da diversi fattori che dipendono da aspettative su inflazione, fiscalità e crescita economica generale. Questo perché tra 6 anni scadono anche altri BTP che possono e devono essere messi in concorrenza con l’attuale emissione. Nello specifico (valori riferiti al 20/02/24):

  • IT0005383309 BTP cedola 1,35% rendimento del 3,47% scadenza 1 aprile 2030: non ha premio a scadenza ma quota 88 quindi dà la possibilità eventualmente di compensare una parte dei rendimenti in caso di minusvalenze a scadenza. Il suo rendimento netto quindi in caso di credito fiscale, a parità di scadenza, sarebbe superiore al BTP valore in collocamento. Nel caso l’investitore sia alla ricerca di un flusso cedolare allora questa alternativa sarebbe meno attrattiva perché avrebbe un contributo cedolare inferiore nella vita dell’obbligazione.
  • IT0005387052 BTPi legato all’inflazione Europea, cedola reale dello 0,4%, rendimento reale del 1,62%, scadenza 15 maggio 2030. Il titolo protegge l’investitore dall’aumento del livello dei prezzi: sia il capitale rimborsato a scadenza sia le cedole pagate semestralmente sono, infatti, rivalutati sulla base dell’inflazione dell’area euro. Migliore quindi del nuovo BTP valore in caso di inflazione media europea annuale superiore al 1,90% (inflazione implicita). Il problema di questo titolo è che a parità di nominale è piuttosto caro perché incorporate il rateo di inflazione maturato dall’emissione ad oggi, ovvero circa il 19,4% ma quotando 92 il suo prezzo “tel quel” è di circa 111,5.
  • IT0005497000 BTP Italia, cedola reale 1,6% scadenza fine giugno 2030, rendimento reale circa 2,36% (no premio a scadenza). In questo caso l’inflazione implicita è molto più bassa, circa 1,15%, perché l’inflazione italiana può essere più bassa della media europea, come accaduto nel 2023. Questo titolo ha il vantaggio di non pagare in questo momento un rateo di inflazione e quindi si compra “tel quel” poco sopra 95.
    Le alternative di pari scadenza al BTP Valore in collocamento sono quindi molteplici ed è difficile fare una classifica su cosa sia migliore in termini assoluti. Sicuramente la scelta migliore su quella scadenza è avere una combinazione di titoli a confronto, il cui peso relativo dipende dalle caratteristiche specifiche di ciascun investitore (obiettivi, minusvalenze, aspettative, ecc.). In termini più generali la recente storia ci insegna che una copertura dall’inflazione in portafoglio bisogna averla in modo strutturale. Inoltre, fare previsioni fino alla scadenza è impossibile, pertanto è bene investire su più scenari diversificando le strategie nel portafoglio. Tornando indietro di 6 anni, ovvero alla primavera del 2018, si sono succeduti una serie di eventi anche totalmente imprevedibili che rendono vana qualsiasi previsione futura.

Come sempre ricordiamo che le scelte dipendono dalla pianificazione personale di ogni investitore, come anche l’attenzione alla diversificazione e ai rischi correlati ad ogni investimento.

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