Bolle speculative – Ieri, Oggi e Domani

Chiediamo questo mese a Ida Pagnottella, consulente associato ALFA SCF, un approfondimento sulle bolle speculative:

Molti clienti spesso mi chiedono se certi investimenti sono in una “bolla”. È una domanda difficile, perché le bolle non sono quasi mai evidenti. Per la mia esperienza, le vere bolle non vengono in genere denunciate e previste, sono evidenti solo quando è tardi. Quando tutti pensiamo che un certo settore sia in una “bolla”, di solito non è così.

Si crea una bolla quando l’obiettività, il ragionamento e la valutazione lasciano il posto all’avidità e al desiderio di profitto.

Nel libro «Breve storia dell’euforia finanziaria. I rischi economici delle grandi speculazioni» (Rizzoli, Milano, 1991), John Kenneth Galbraith descrive gli ingredienti comuni delle passate manie che inevitabilmente lasciano il posto a conseguenze disastrose:

  1. L’idea di base che investire implica un compromesso tra rischio & rendimento viene persa, mentre gli investitori vengono “catturati” solo dalla meravigliosa soddisfazione di accumulare ricchezze. Lo stesso aumento dei valori cattura così i pensieri e le menti di coloro che vengono “premiati” (senza contemplare i rischi, e denigrando chi li contempla, aggiungerei)
  2. La convinzione che “qualche nuova realtà e circostanza abbia il controllo sui prezzi”, che ci sia “qualche nuova condizione o scoperta nel mondo” che giustifichi prezzi sempre più alti
  3. L’illusione che “i valori aumenteranno in modo permanente e indefinito”
  4. La “condanna di chi esprime dubbi o dissenso… attribuendo la loro incapacità di cogliere le nuove e gratificanti opportunità ad un’immaginazione difettosa o a un’altra inadeguatezza mentale” (ho visto molti ragazzi insultare e dileggiare Warren Buffett su Twitter perché ha dichiarato che i bitcoin non hanno nessun valore, il che non vuol dire che non si può speculare e guadagnare dai bitcoin fino a quando tutti lo fanno. Ho visto personalmente che, ogni volta che qualcuno autorevole cerca di fare un dibattito sui bitcoin, i fan dei bitcoin rispondono: “Non puoi capire, che discutiamo a fare”).

Le bolle sono create dalle storie, dalla narrativa. Con internet, le storie sono facili da creare e diffondere. Elon Musk è il più bravo in assoluto a far sognare, il prezzo del titolo non trova nessuna giustificazione contabile attuale, però la sua storia fa sognare.

 

Con il contributo di Vittorio Perona, consulente associato ALFA SCF, facciamo un excursus su precedenti situazioni di “bolle speculative”, con relative caratteristiche e conseguenze attraverso 4 infografiche:

 

Torniamo ora insieme a Ida Pagnotella: Cosa ritieni che possa rientrare attualmente nella definizione di bollla speculativa?

Le bolle che vedo nello scenario attuale, secondo la mia opinione personale, sono le seguenti:

  • La convinzione che la FED non permetterà mai alla borsa di scendere contribuisce a creare una bolla; quando l’inflazione arriverà al 3 o 4%, la Fed non potrà iniettare liquidità e tutti cambieranno idea.
  • La convinzione che la BCE possa salvare l’Euro è un’altra illusione; solamente l’unione fiscale può salvare l’Euro definitivamente, altrimenti si tratta solo di passare dalla gestione di una crisi a quella successiva.
  • L’idea di investire in “indici” ed il concetto della gestione passiva in genere: durante il prossimo ribasso (che dovrebbe arrivare quando si avrà percezione che aumenti stabilmente inflazione), chi ha investimenti di valore non sopravvalutati potrà tutelare maggiormente il proprio patrimonio, mentre chi ha investito in indici oppure in fondi bilanciati potrebbe essere più coinvolto in una spirale di ribassi che si autoalimenta. Mi rendo conto che questo sembra inconcepibile al momento (appunto per questo la indico come bolla).
  • L’idea di poter avere la sicurezza investendo in prodotti a capitale garantito, sempre che si riesca a trovarne. Cercando a tutti costi il rendimento nominale si rischia di perdere molto potere di acquisto in un contesto di inflazione crescente.

Un film che spiega bene la difficoltà di non seguire la massa nei momenti di delirio collettivo è La Grande Scommessa (2015) di Adam McKay, ne consiglio la visione a tutti.

Grazie per il contributo e buona estate a tutti i lettori!

Immagine di copertina di Tirachard Kumtanom da Pexels

Ida Pagnottella
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