Bitcoin, occhio alle fregature

Il nuovo articolo a firma Gianni Lupotto, pubblicato dal sito di informazione finanziaria ITForumNews, si occupa di Bitcoin con l’ottica di un investitore incuriosito dal tam tam mediatico su questa criptovaluta.

Ecco alcuni estratti:

“Negli ultimi mesi si è assistito ad una accelerazione dell’interesse (anche di persone non addette ai lavori…) nei confronti delle cosiddette criptovalute, capitanate dal Bitcoin e seguite da una numerosa schiera di monete con concetti di base simili (Ethereum, Ripple, Dash giusto per citare i nomi più noti). C’è già addirittura una variante del Bitcoin chiamata Bitcoin Cash. Bitcoin rappresenta una forma di denaro completamente digitale, è la prima rete decentralizzata di pagamento peer-to-peer e open source, gestita dagli stessi utenti e caratterizzata dall’assenza di autorità centrale di garanzia. I bitcoin non sono pertanto dotati di proprietà fisiche (come, per esempio, oro e argento) né sono legati alla fiducia nella banca centrale emittente (come le monete legali). Il valore dei bitcoin deriva solo e direttamente dalle persone che li accettano come forma di pagamento.”

“Oggi non ci vogliamo soffermare sulla portata di questa innovazione, sul suo potenziale, sulle probabilità di affermazione. Si tratta di temi complessi, che in parte battono terreni inesplorati. In questa sede vogliamo dare una prima parziale risposta a coloro, e non sono pochi, che si rivolgono alla nostra società chiedendoci se il Bitcoin possa essere inserito in portafogli di investimento e come.”

“Non c’è dubbio che le quotazioni del Bitcoin siano finora caratterizzate da due elementi: parabolico aumento dei prezzi e estrema volatilità giornaliera. […] Attualmente il modo più semplice per entrare in possesso di Bitcoin, è acquistarli in appositi siti specializzati (Bitstamp il più noto) in cambio di un controvalore in USD o EUR, aprendo un conto individuale dedicato. Ciò di cui si viene in possesso in pratica è un codice complessissimo, crittografato e anonimo abbinato ad una chiave personale univoca, e ciò equivale ad un certo controvalore in bitcoin […] Per rendere più facile l’accesso e la custodia dei Bitcoin è stato creato in USA da Grayscale un fondo le cui quote sono direttamente collegate al valore del Bitcoin […] Secondo il prospetto del fondo, ciascuna quota corrisponde a 0,0924281 Bitcoin. Ciò significa che se un certo giorno il Bitcoin vale $1000, la quota di questo fondo ha un valore intrinseco di $92,43. Ma se andiamo a controllarne le effettive quotazioni vediamo che le cose stanno molto diversamente. Nel momento in cui stiamo scrivendo (11/9) il BitCoin quota $4260, per cui applicando il moltiplicatore il Fondo dovrebbe valere circa $393,75. Lo troviamo invece offerto a $724, un premio esorbitante dell’83% rispetto al suo valore intrinseco. […]”

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