Bene Wall Street, ma ecco i rischi

Il nuovo articolo a firma Gianni Lupotto, pubblicato dal sito di informazione finanziaria ITForumNews, parla di Spread: molto noto in Italia è lo Spread BTP-Bund, ma più rilevante a livello internazionale lo spread tra rendimento dei titoli di stato decennali (T-Note 10Y) e rendimento delle azioni (Earnings Yield) in USA.

Ecco alcuni estratti:

“Il termine spread in Inglese ha molti diversi significati. Spesso in finanza lo si associa al mondo del reddito fisso per indicare il differenziale di rendimento fra un’obbligazione e un’altra, o nel mondo del credito per indicare la maggiorazione applicata a un tasso base di interesse di un prestito.”

“[…] Uno spread meno conosciuto, ma molto osservato nelle “stanze dei bottoni”, è quello fra il rendimento azionario e obbligazionario applicato ad una determinata area geografica. L’area geografica di riferimento da cui partire sono sempre gli USA in quanto nel passato molto spesso i macro trend azionari sono partiti da lì.”

“Possiamo ora disegnare un grafico che metta a confronto il rendimento nel tempo del T-Note con l’Earnings Yield delle azioni USA. Nel grafico qui sotto abbiamo disegnato anche l’andamento dell’indice S&P500A inizio 2012 il rendimento del T-Note era attorno all’1,50% e l’Earnings Yield era vicino a 7,50%, lo spread fra i due rendimenti era addirittura del 6% (600 bps). […] quando la differenza è così pronunciata è intuitivo che i flussi di investimento si spostino dall’obbligazionario all’azionario. Ed è così che è iniziato il rally quinquennale dell’indice americano.”

“[…] lo spread di cui stiamo parlando è sceso a soli 200 bps: l’Earnings Yield è al 4,57% e il rendimento del T-Note è il 2,57%. E’ giustificato che vi sia sempre uno spread tra azioni e bond, proprio perché le azioni sono tendenzialmente una classe di investimento più rischiosa rispetto ai titoli di Stato. E questo spread misura proprio il premio al rischio che un investitore riceve per il fatto di investire in un asset potenzialmente più pericoloso. Quando questo spread si riduce, si riduce anche il premio al rischio e i titoli di Stato diventano di conseguenza più attraenti. In sostanza, detenere azioni anziché bond inizia a valere meno la pena che in passato. Questo non vuol dire che la borsa USA sia inevitabilmente destinata a un crollo, ma certamente la probabilità di una correzione è aumentata.”

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