Atene verso il riscatto

L’articolo, scritto da Alessandro Cirillo, analista e consulente ALFA SCF, è stato pubblicato sul sito ITForumNews dedicato a Investimenti e Strumenti Finanziari. Vengono approfondite le dinamiche degli investimenti nel mercato obbligazionario e azionario greco.

 

Ecco alcuni estratti:

“L’anno appena iniziato segna il ritorno della Grecia sul mercato obbligazionario internazionale. Dopo una prima emissione a 5 anni dello scorso luglio, legata ad un’operazione di riacquisto e concambio, l’8 febbraio Atene ha collocato circa 3 miliardi di euro del nuovo benchmark a 7 anni, con scadenza nel febbraio 2025 e cedola del 3,375%.”

“Il recente tentativo di riconquistare la fiducia degli investitori riflette i progressi fatti dal paese negli ultimi 24 mesi. Nonostante la risicata maggioranza parlamentare di cui gode la coalizione guidata da Syriza, partito dell’attuale primo ministro Tsipras, il governo sembra intenzionato a condurre con determinazione una politica di privatizzazioni che produrrebbe, secondo stime dell’esecutivo greco, un beneficio immediato per le casse statali pari a circa 3 miliardi di euro. […] Il tentativo di inversione di rotta è stato riconosciuto anche dall’agenzia di rating S&P, che a gennaio, per la prima volta in due anni, ha innalzato il rating sul debito greco a lungo termine da B- a B con outlook positivo.”

“Anche il mercato azionario domestico ha tratto vantaggio dall’allentamento delle tensioni con i creditori internazionali, progredendo in maniera robusta negli ultimi 2 anni. […] Nonostante l’incoraggiante quadro complessivo delineato sopra, non mancano le incognite legate ad un pieno recupero di credibilità della Grecia. Un primo banco di prova sarà rappresentato dall’esito degli stress test sulle principali banche nazionali atteso per il prossimo maggio. L’eventuale insufficienza delle dotazioni di capitale in caso di scenari avversi, minerebbe il già delicato percorso di ripristino delle condizioni pre-crisi. Inoltre, una reale ripresa non potrà giungere in assenza di iniziative volte a ridurre il significativo debito pubblico accumulato nel tempo. L’ultima proiezione realizzata dalla Commissione Europea a tal riguardo dipinge uno scenario in cui il rapporto Debito/PIL greco possa ridursi dal 181% corrente al 165% nel 2020. Un simile risultato sarà conseguibile, però, solo a fronte di una consistente crescita economica. Un sondaggio condotto da Bloomberg nella prima decade di gennaio tra 20 economisti stimava la crescita annua greca attestarsi, in media, al 2,2% sia nel 2018 che nel 2019. Entrambi gli obiettivi appaiono molto ambiziosi e lo stesso premier Tsipras è consapevole che lo sforzo per rimettere in piedi il paese attraverso misure drastiche ed impopolari, pur rappresentando la strada necessaria da percorrere, potrebbe costargli la riconferma alle elezioni che si terranno nel 2019.”

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