Analisi settoriale prima delle elezioni USA

Nuovo appuntamento con l’approfondimento dell’Ufficio Studi di ALFA SCF relativo all’azionario settoriale, alla vigilia delle elezioni presidenziali americane.

L’articolo a cura di Giada Lucidi, consulente patrimoniale ALFA SCF, analizza i trend dei settori nell’ultimo mese e approfondisce quali potranno essere i più impattati dall’esito elettorale USA.

Settori a confronto: Ottobre

Nelle ultime settimane, la volatilità degli indici settoriali statunitensi e mondiali analizzati è diminuita; solo i settori europei in media segnano un leggero aumento della volatilità, non corrisposta da un aumento della performance che invece si riscontra solo nei settori americani.

A livello di perfomance, il settore che prosegue alla guida della ripresa economica rimane quello tecnologico, che continua a mostrare forza nonostante la seconda ondata di infezione da COVID-19, soprattutto per le azioni relative al cloud, all’e-commerce e alle funzionalità di lavoro da casa, seguito a ruota dal Consumer Discretionary che ha superato, in termini di rendimento, il settore Health Care.

Il settore energetico continua il suo trend con rendimenti negativi in ​​tutte e tre le regioni di analisi, con  timori mai rientrati per la mancanza di domanda di prodotti petroliferi, in particolare a causa di viaggi ridotti.

Elaborazione ALFA SCF. Dati aggiornati al 15/10/2020

Tutti i settori, ed anche le aree geografiche sono direttamente o indirettamente influenzate da possibili sviluppi delle elezioni presidenziali americane.

Gli investimenti settoriali sono da sempre stati un modo efficace per esprimere le opinioni del mercato nelle elezioni statunitensi e ciò può consentire agli investitori di esporsi a un determinato esito politico, traendo eventuale vantaggio da una notevole dispersione dei rendimenti. Le differenti politiche proprie di un candidato rispetto all’altro possono influire sull’andamento dei settori; fattori come le imposte sulla società, i piani di salario minimo, le modifiche alla legislazione, le regole di acquisizione, le relazioni commerciali e le politiche verdi possono impattare positivamente o negativamente su quel singolo settore, indipendentemente da dove è quotata una società e se il settore appartiene alle zone “USA”, “Europa” o “Mondo”.

Quali sono i settori più vicini ai candidati per le elezioni presidenziali USA e quali verranno influenzati positivamente o negativamente dalla vittoria di uno piuttosto che dell’altro.

A meno di 15 giorni dalle lezioni americane, ci si domanda quali possano essere gli scenari che si potranno configurare e i settori che saranno più sensibili alle riforme messe in atto dal potenziale vincitore.

Sebbene gli scenari possano essere quattro, considerando i due candidati alla presidenza ma anche i due rami del Congresso statunitense, proviamo ad ipotizzare quali potrebbero essere i settori che beneficerebbero della vittoria di Biden e quelli che invece ne risentirebbero. Il grafico mostra uno schema esemplificativo dei mercati settoriali più vicini all’uno o all’altro candidato.

Elaborazione ALFA SCF

Innanzitutto bisogna analizzare i vari programmi politici.

Il democratico Biden ha una politica incentrata su una forte presa di posizione sulla legislazione Antitrust e su una maggiore pressione fiscale che potrebbero limitare la libertà di manovra delle grandi aziende quotate e rallentarne di conseguenza l’andamento dei titoli. E’ posta molta attenzione verso le politiche ambientali e un aumento della regolamentazione, specie del settore petrolifero potrebbe influire negativamente sulle azioni del settore. Nell’agenda dei democratici c’è particolare attenzione al rispetto dei parametri ESG (Environmental, Social, Governance): le aziende più innovative e tendenzialmente rispettose dei canoni ambientali e sociali potrebbero trovarsi rafforzate da un cambio d’aria politico alla Casa Bianca. In questa ottica si potrebbe assistere ad una accelerazione del settore utility ed in particolare delle energie rinnovabili.

Dall’altro lato il repubblicano Trump continuerebbe a mandare avanti un atteggiamento meno intransigente sulla regolazione finanziaria dei mercati e il ridotto peso delle tasse societarie, tagliato precedentemente dal 35% al 21% nel 2017 dallo stesso Mr. Trump, sarebbe probabilmente mantenuto anche nei prossimi quattro anni in caso di rielezione, favorendo gli investimenti e rafforzando i bilanci che sarebbero così meno gravati dalle tasse societarie.

Relativamente al settore Health Care e Biotecnologie, c’è profonda incertezza in quanto entrambi i candidati sono a favore degli assicuratori sanitari e la stessa cosa vale per il settore Infrastructure.

Conclusioni

I settori rimangono un ottimo investimento in un’ottica di diversificazione di portafoglio.

Indipendentemente dalla vittoria di Biden o dalla riconferma di Trump, si possono ipotizzare quei settori che sono più vicini alle politiche dell’uno piuttosto che dell’altro.

Questo può servire come spunto di riflessione e comprensione delle future dinamiche di andamento degli indici settoriali e delle azioni che li compongono.

Al momento i settori che hanno trainato l’economia sono stati principalmente quello tecnologico e il settore Health Care; con la vittoria di un democratico le cose potrebbero cambiare e potremmo trovarci di fronte ad un ricambio settoriale, tenendo comunque sempre presente il quadro sanitario in rapida evoluzione a livello globale.

Giada Lucidi