- 12 Maggio 2017
- Posted by: Andrea Plevna
- Categoria: Approfondimenti, Strategie di Investimento
Intervista a Andrea Plevna, Responsabile Sviluppo Clienti in ALFA SCF
Oggi incontriamo Andrea Plevna, che ci introdurrà alle diverse possibilità di investimento per i clienti di ALFA SCF nell’ampio mondo dell’asset class azionaria.
Andrea, oltre a seguire quotidianamente numerosi clienti privati e istituzionali, si occupa della delicata fase di primo approccio con i potenziali clienti, supportandoli nel fare emergere le effettive esigenze di consulenza patrimoniale e finanziaria.
Redazione: Buongiorno Andrea, partendo proprio da questo contatto ravvicinato con i clienti e con i loro portafogli di investimento, cosa ci puoi dire del loro rapporto con le singole azioni?
L’azionario da sempre rappresenta una nicchia nel portafoglio degli investitori italiani, che si sono spesso“accontentati” dei rendimenti obbligazionari in particolare dei titoli di stato nostrani, che storicamente hanno rappresentato la quota più rilevante degli investimenti. Questa premessa, però, non trova più riscontro nell’attuale contesto di mercato, dove i tassi obbligazionari hanno raggiunto dei livelli di minimo storico, spinti al ribasso da una serie di importanti misure di politica monetaria (c.d. Quantitative Easing) delle banche centrali, le quali “muovono” il mercato con le loro strategie.
In tale scenario, l’azionario non può più rappresentare solo una “elite” nei portafogli degli investitori ma, con le opportune precauzioni, deve essere una componente fissa in grado di generare una extra-performance rispetto al mercato obbligazionario. Superando inoltre il classico “home bias”, costituito dal voler investire in quelle aziende che più si conoscono da consumatori e cittadini italiani senza una valutazione da vero investitore.
L’ufficio studi di ALFA ha sviluppato diverse strategie che prevedono l’investimento nel mercato azionario. Prima di entrare nelle caratteristiche delle singole strategie, ritengo sia opportuno spiegare come esse vengano inserite all’interno dei portafogli dei nostri clienti.
Redazione: Ottimo. Qual è quindi il modello di consulenza che vi guida nella selezione di queste strategie?
Il processo di consulenza ALFA inizia da un’analisi del quadro patrimoniale complessivo del cliente, andando a comprendere esigenze e obiettivi, nonché peculiarità personali. Una volta compilato il questionario MiFID, siamo in grado di identificare il profilo di rischio del cliente e di attuare una pianificazione finanziaria personalizzata attraverso l’identificazione delle strategie di investimento più adeguate al raggiungimento degli obiettivi del cliente, nel rispetto del suo profilo. Tali strategie si differenziano per il rischio, frequenza di aggiornamento e tipologia di strumenti utilizzati e rappresentano i “mattoncini” (o “building block”) di ALFA, grazie alla somma dei quali andiamo a costituire i portafogli dei nostri clienti.
Come ho accennato precedentemente, ALFA ha strutturato una serie di mattoncini che investono nel comparto azionario. In particolare, la prima differenza da evidenziare è tra multi-asset class e mono-asset class. Mi spiego meglio: le strategie multi-asset, replicabili attraverso etf e/o fondi, investono sia nel comparto azionario sia in quello obbligazionario e il peso di ciascuna asset class è in funzione di diverse variabili tra cui, ad esempio, il trend (positivo o negativo) dei mercati. A questo proposito rimando alle interviste Asset Allocation Strategica e Asset Allocation Tattica con Davide Dalmasso, il responsabile strategie quantitative ALFA. I mattoncini mono-asset investono direttamente in singoli titoli azionari europei, compresa l’Italia.
Redazione: Soffermiamoci allora su questa seconda tipologia di mattoncini azionari. Puoi descriverceli?
Partiamo dal mattoncino ALFA più dinamico di tutti: il portafoglio Stock Picking – leggi l’intervista di dettaglio – la cui composizione è aggiornata ogni due settimane e le cui operazioni suggerite possono coinvolgere un numero elevato di titoli, poiché si basa su un approccio trend-following. Per questo motivo, ritengo che non si tratti di una strategia adatta a tutti gli investitori, in quanto richiede un certo impegno “operativo” per mantenere aggiornato il portafoglio e ha una rischiosità intrinseca particolarmente elevata.
Per i clienti che desiderano investire in singoli titoli azionari ma con una frequenza di aggiornamento estremamente contenuta, simile ad un approccio “buy & hold”, ALFA ha elaborato un mattoncino denominato portafoglio Evergreen – leggi l’intervista di dettaglio. Senza sacrificare la performance attesa, la strategia si basa su un numero ristretto di azioni e su pochi e rari movimenti, il che la rende semplice ed accessibile agli investitori, fermo restando la verifica di adeguatezza al profilo di rischio. I titoli suggeriti vanno acquistati in ottica di lungo termine e non sono mai mantenuti in portafoglio per un periodo inferiore all’anno.
Redazione: In conclusione, azionario per tutti i gusti?
La scelta dei “mattoncini” come building block di portafoglio viene stabilita insieme tra consulente e cliente, una volta chiariti profilo di rischio e attitudini, orizzonti temporali e obiettivi futuri. Naturalmente è fondamentale verificare la disponibilità del cliente a movimentare i titoli, in quanto la gestione del portafoglio Evergreen, così come lo Stock Picking, necessita di un buon grado di disciplina da parte del cliente. Con le due strategie mono-asset permettiamo ai nostri clienti di investire nei mercati azionari attraverso metodologie consolidate, diverse nell’operatività ma sempre trasparenti nei confronti del cliente. In alternativa le strategie multi-asset citate in precedenza incorporano al loro interno una quota – fissa o variabile – di azionario, con strumenti diversificati al loro interno come fondi o ETF..
Redazione: Grazie Andrea. Ricordiamo a tutti i lettori che ALFA SCF presenterà la strategia Evergreen in occasione dell’ITForum di Rimini nella conferenza del 19 maggio 2017.
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