11. Portafoglio Stock Picking

alfaconsulenza_davide-dalmassoAsset class azionaria: anche in quest’ambito è presente una strategia di investimento ALFA che segue un modello quantitativo. Ci affidiamo quindi nuovamente a Davide Dalmasso, Responsabile Strategie di Investimento Quantitative in ALFA SCF, che con la sua consueta chiarezza ci aiuterà a scoprire come nasce e come viene aggiornato questo portafoglio di singole azioni estremamente dinamico ed interessante.

 

Redazione: Buongiorno Davide, grazie per essere con noi. Oggi vorremmo iniziare con una sola parola: se dovessi sintetizzare il portafoglio di Stock Picking quale parola quale sceglieresti?

Dinamicità! Lo Stock Picking è il mattoncino ALFA più attivo di tutti: la composizione del portafoglio è aggiornata bisettimanalmente e le operazioni suggerite possono riguardare un numero elevato di titoli. Per questo motivo la verifica dell’adeguatezza della strategia al profilo dell’investitore, in questo caso riveste un ruolo ancor più determinante. Non si tratta di una strategia adatta a tutti gli investitori, non solo per la maggiore rischiosità insita negli strumenti utilizzati, ma soprattutto per la frequenza operativa necessaria a mantenere aggiornato il portafoglio.

Redazione: Sulla base di questa descrizione potremmo annoverare il portafoglio tra le strategie di trading?

Non credo sia appropriato. Il portafoglio rimane per investitori e non per trader. La differenza sostanziale tra questi due approcci consiste nel fatto che un investitore vede il portafoglio come un tutt’uno, i titoli non sono analizzati singolarmente, la selezione avviene in termini di forza relativa confrontando le azioni tra di loro. Non si tratta di un algoritmo che analizza singoli titoli e fornisce indicazioni di buy o sell, ma un sistema organico di regole per la selezione e la gestione di un portafoglio azionario.

Redazione: Non ci sono stop loss e target price quindi?

Non ci sono stop e target di tipo classico, ovvero quelli che prevedono la vendita del titolo al raggiungimento di un determinato prezzo. Se adottassimo questo approccio l’operatività potrebbe essere potenzialmente giornaliera e questo è inaccettabile per un investitore che nella vita svolge altre mansioni oltre a quella di gestire i propri risparmi. Inoltre questo modo di operare genererebbe problemi di gestione della liquidità. Esiste però un sistema di controllo implicito, uno stop loss non convenzionale, in quanto la strategia prevede di vendere un titolo se questo perde “smalto” nei confronti delle altre azioni che compongono il paniere di riferimento. Un titolo infatti al fine di essere selezionato e rimane in portafoglio deve superare dei filtri ed essere annoverato tra i migliori in base ad una serie di indicatori quantitativi. Quando questa condizione viene meno, perché le sue quotazioni stanno scendendo oppure perché altri titoli stanno performando in modo migliore, il titolo viene venduto.

Redazione: Ci sono altri accorgimenti che limitano la naturale rischiosità dell’investimento in singoli titoli azionari?

Il più importante di tutti è sicuramente la diversificazione. Il numero di titoli presenti in portafoglio può variare da un minimo di 9 ad un massimo di 27 ma i due estremi non sono mai stati registrati fino ad ora. Mediamente vi sono una quindicina di strumenti che compongono il portafoglio e il loro peso unitario cresce se la loro forza rispetto agli altri titoli viene confermata nel corso del tempo ma in nessun caso può superare il 15% dell’intero portafoglio. Ingressi ed uscite graduali permettono inoltre di ridurre l’importanza del timing di acquisto e di vendita rendendo ancor più determinante la fase di selezione.

Redazione: Quale tipologia di azioni tende a prediligere il modello di Stock Picking?

Non ci sono preferenze o preconcetti sotto questo punto di vista. Il modello può selezionare titoli value o growth, ad alto o basso dividendo, large o small cap, e anche sotto il profilo settoriale non ci sono restrizioni di sorta. Il processo di selezione è al 100% quantitativo pertanto trascura elementi qualitativi come l’appartenenza ad una certa categoria o settore focalizzando l’attenzione sull’andamento delle quotazioni. Tutte le misurazioni sono fatte in modo oggettivo e non vi sono opinioni personali o elementi emotivi che inquinano il processo di selezione. L’unica discriminante che abbiamo introdotto per tutelare gli interessi dei nostri clienti riguarda il mercato di negoziazione. L’algoritmo, che potrebbe essere applicato su qualsiasi universo di titoli, tiene in considerazione solo titoli italiani, tedeschi e francesi. Su questi mercati infatti abbiamo riscontrato una maggiore accessibilità da parte dei clienti e condizioni economiche decisamente più favorevoli. Inoltre questa restrizione non deprime le performance in modo significativo in quanto l’universo è sufficientemente ampio e rappresentativo.

Redazione: Ci puoi dire qualcosa di più sul processo di selezione?

Innanzitutto all’intero basket viene applicato un filtro di liquidità. Siccome molti investitori vogliono acquistare e vendere a mercato, senza imporre limiti o condizioni di prezzo, è importante focalizzare l’attenzione solo su quei titoli che sono sufficientemente liquidi al fine di ridurre il rischio di brutte sorprese nella fase di execution. I titoli che superano questo step accedono ad altri screening di tipo quantitativo. In sostanza vengono verificate delle condizioni minime di tendenza e di stabilità che permettono alle azioni di accedere all’ultima fase: la graduatoria. Questa viene elaborata al fine di mettere in evidenza i titoli azionari che presentano le migliori condizioni di trend e di rischio. Il portafoglio viene così realizzato selezionando i titoli che stanno al vertice di questa classifica.

Redazione: L’elenco dei titoli selezionati può essere utilizzato come buy list?

Questo utilizzo è fortemente sconsigliato. Come ho detto in precedenza le valutazioni di questa strategia sono fatte considerando tutto il portafoglio nel suo complesso, le singole posizioni non sono rilevanti. L’impianto statistico ha una sua valenza e una sua solidità solo a livello di portafoglio, non sono stati condotti test o analisi che riguardano i singoli titoli.

Redazione: Grazie Davide per tutte queste informazioni. A presto!

LEGGI L’INTERVISTA SULLE ALTRE STRATEGIE ALFA SU ASSET CLASS AZIONARIA

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