NAVIGARE L’INCERTEZZA ECONOMICA: quello che devi sapere ora

Vivere l’incertezza vuol dire anche farsi carico di emozioni negative difficili da disinnescare e controllare. Quando, poi, l’incertezza ha a che fare con l’economia, queste emozioni si amplificano e fanno perdere attenzione, focus e direzione. È esattamente quello che sta accadendo negli ultimi mesi.

Le notizie – riportate ovunque – parlano di tensioni internazionali, inflazione, recessione tecnica o crescita instabile. Alcuni mercati sembrano resistere, altri crescere a dismisura, altri crollano all’improvviso. E tu, da investitore, da imprenditore, da risparmiatore attento non puoi che chiederti:

“Ma dove sto andando? Sto facendo la cosa giusta con i miei soldi?”

Ecco perché ALFA SCF ti propone questo nuovo articolo:

  • Per navigare consapevolmente attraverso la tempesta economica in atto;
  • Per comprendere a fondo i cicli economici e i settori che, di conseguenza, conoscono benessere o contrazione.

Leggi con attenzione!

CICLI ECONOMICI E SETTORI: COME MUOVERSI TRA INCERTEZZA E OPPORTUNITÀ

Capire i cicli economici e i settori che si muovono meglio in ognuna delle fasi che attraversa il tessuto economico globale è utile per identificare il contesto in cui avvengono i fatti economici e le scelte politiche rilevanti: per agire consapevoli, evitando scossoni troppo bruschi – tanto dal punto di vista del portafoglio quanto a livello psicologico.

L’economia, come ogni organismo vivente, si espande e si contrae, cresce e rallenta. Questa alternanza rappresenta ciò che viene chiamato “ciclo economico”.

Le fasi attraversate:

  1. Espansione: i consumi crescono, la fiducia aumenta, le imprese assumono, i mercati si allargano;
  2. Massimo: l’economia raggiunge il suo apice. I prezzi si impennano, i tassi d’interesse iniziano a salire, e qualcosa, lentamente, si incrina;
  3. Contrazione: cala la domanda, le imprese tagliano i costi, i mercati vacillano. È il tempo in cui si inizia a guardare tutto con prudenza;
  4. Minimo: si tocca il fondo, ma si pongono anche le basi per una nuova ripartenza. Per chi sa guardare avanti, è un’opportunità (anche se non lo sembra).

Il problema è sempre lo stesso: non si ricevono annunci preventivi su quale nuova fase sta per vivere l’economia. Non è possibile ricevere una notifica sullo smartphone!

I segnali sono spesso deboli, confusi. Guardando al passato però esistono, e fanno la differenza tra chi si fa travolgere e chi si prepara.

Ogni fase economica “premia” o “penalizza” alcuni settori più di altri:

  • Nei momenti di espansione, i settori più ciclici tendono a brillare. Pensiamo alla tecnologia, all’automotive, al turismo, ai beni di lusso. Le persone spendono, investono, osano e le aziende che soddisfano questi desideri prosperano;
  • Quando si entra in contrazione, invece, vincono i settori difensivi. Farmaceutico, alimentare, utilities (acqua, energia, gas): tutto ciò che serve “sempre” resiste meglio, anche nei momenti difficili.

Ma che cosa succede quando, come negli ultimi mesi, è la politica ad entrare in scena per sbaragliare e sovvertire l’ordine?

L’amministrazione Trump, con il suo approccio protezionista, ha avviato una nuova stagione di dazi doganali e barriere commerciali. L’intento dichiarato era semplice: proteggere l’industria americana dalla concorrenza estera. Ma il risultato è stato tutt’altro che lineare.

Ecco gli effetti principali che abbiamo osservato:

  • Aumento dei costi di produzione per le aziende che dipendono da materie prime o componenti importati (pensiamo all’elettronica, all’automotive, alla meccanica di precisione);
  • Incertezza nei mercati, soprattutto nei settori globalizzati, che si sono ritrovati a dover ridisegnare filiere logistiche e piani industriali;
  • Tensioni commerciali tra USA, Europa e Cina, che hanno indebolito la fiducia negli scambi internazionali;
  • Rischio di rallentamento dell’economia globale: secondo recenti stime, questi effetti potrebbero generare una perdita dello 0,2% del PIL europeo nei prossimi due anni — una cifra che potrebbe sembrare piccola, ma che rappresenta miliardi di euro di ricchezza potenziale non generata.

In questo scenario a più variabili — economiche, politiche, psicologiche — non ci si può permettere di investire “a caso” o con leggerezza. Ma non ci si deve nemmeno bloccare per la paura. La risposta è sempre la stessa: pianificare tutto con strategia.

 

Ma che cosa puoi fare tu nel concreto?

  • Diversifica: non mettere tutte le uova nello stesso paniere;
  • Valuta i settori in base al contesto: ciò che ieri funzionava, oggi può zoppicare e viceversa. Rivedi periodicamente il tuo portafoglio;
  • Segui la tua pianificazione: non inseguire a tutti i costi i mercati. Accetta che lo scenario possa cambiare. Non cercare il “titolo sicuro” o la “dritta vincente”, cerca la coerenza tra i tuoi obiettivi e le scelte che fai;
  • Affidati a chi sa leggere i segnali: non puoi essere esperto di tutto. Ma puoi scegliere con chi attraversare il periodo incerto.

Le fasi del ciclo economico non sono il problema: il problema è ignorarle. Ed è anche pericoloso pensare di poterle anticipare per fare l’affare della vita.

Ma noi siamo qui per dirti che non sei solo.

 

In ALFA SCF, ogni giorno osserviamo il mercato, studiamo i settori, analizziamo dati. Ma soprattutto, ascoltiamo le persone, le loro esigenze, le loro storie. Perché un buon investimento non nasce dalla sola tecnica: nasce dalla relazione, dalla fiducia, dalla personalizzazione.

Ecco perché ti invitiamo a scriverci e fissare una call se ti interessa approfondire direttamente con noi.

O, in generale, ti invitiamo a continuare a navigare sul nostro sito per leggere tutto quello che abbiamo da dirti!

 

Ricorda: la differenza la fa la strategia, e la strategia la costruisce la consapevolezza.

Al prossimo articolo!

ALFA SCF


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